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Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio e della grande distribuzione cooperativa, oggi in sciopero a Firenze e in tutta la Toscana per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro. Sono oltre 12mila nella nostra regione i lavoratori del settore che da più di quattro anni aspettano il rinnovo del contratto nazionale, ai quali però vengono chiesti turni pressanti e aperture straordinarie, determinando un peggioramento complessivo delle condizioni occupazionali.  Un’impasse in cui nella maggior parte dei casi a fare la parte del leone sono le aziende, lasciate con le mani libere su termini e presupposti contrattuali. Come denuncia il sindacato, dilagano lavoro a chiamata e utilizzo snaturato di stage e tirocini, solo per citare alcune delle conseguenze della mancata stipula del contratto nazionale. La liberalizzazione delle aperture, dopo aver sdoganato il commercio h24, rischia ora di ledere ulteriormente diritti e dignità dei lavoratori. Non a caso anche quest’anno Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato tre giorni di sciopero per le festività del 25, del 26 e del 31 dicembre, dato che alcuni supermercati, anche a Firenze, tireranno su il bandone. Mi chiedo a quali necessità possano realisticamente rispondere le aperture del 25 e del 26 dicembre, se non a quelle volte ad alimentare una logica smisurata e ingiusta dei consumi. Allo stesso tempo, voglio rivolgere un augurio a tutti coloro che nei giorni di festa saranno al lavoro, poiché rientrano tra quelle professioni che svolgono un ruolo per la pubblica sicurezza e per i servizi essenziali alla comunità. Siamo di fronte a una vertenza che ci riguarda tutti da vicino: è in gioco la concezione del lavoro e del lavoratore, esposto a diventare strumento senza diritti, svuotato di dignità e di organismi che lo tutelano. Una tendenza antidemocratica, che lede la dignità delle persone e i valori collettivi, a cui ognuno di noi deve dimostrare solidarietà, vicinanza e impegno affinché si cambi al più presto rotta.

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