La decisione della multinazionale belga, Bekaert, di chiudere lo stabilimento di Figline V.no è vergognosa, non rispetta gli impegni presi con i lavoratori, con i sindacati e con le istituzioni a tutti i livelli. Esprimo la mia totale solidarietà ai 318 lavoratori coinvolti: è tempo di mobilitarci e di contrastare questo modo predatorio di fare impresa.
Questa mattina ho partecipato a una prima riunione con la dirigenza, sindacati, rappresentanti delle istituzioni locali. Ad ora la proprietà non accenna passi indietro, e gli operai hanno deciso di procedere con l’occupazione. Gli incontri proseguono presso il Comune di Figline – Incisa V.no.
Quella della Bekaert è una scelta che si basa su una motivazione non vera poiché non c’è stata nessuna crisi delle commesse e nessun calo della produzione. Ricordo che a maggio scorso ho presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta di attivarsi presso l’azienda per capire le reali intenzioni della proprietà, a seguito della notizia del mancato rinnovo contrattuale per i lavoratori interinali. Questo modo di fare impresa è inaccettabile: ignora l’impatto devastante sui territori e sulle vite delle persone.