Bekaert rifiuta di ritirare i licenziamenti. Un atteggiamento arrogante. Siamo al fianco dei lavoratori

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La Bekaert non accetta di sospendere i licenziamenti. Con un comportamento indegno, oggi, durante l’incontro al Mise, ha rifiutato di trovare una via d’uscita per lo stabilimento di Figline V.no che permetta ai 318 dipendenti direttamente coinvolti più un centinaio dell’indotto di non perdere il lavoro.

La richiesta unanime di sindacati, Comune, Regione, Ministero di ritirare le procedura di licenziamento aveva l’obiettivo di poter svolgere la trattativa in un clima sociale più tranquillo e nei tempi necessari. I tempi imposti dalla proprietà, che ha inviato le lettere di cessione attività a ridosso delle ferie estive, sono strettissimi. Il Governo ha messo in campo tutti gli ammortizzatori sociali possibili, ma dalla proprietà nessun cedimento.

Questa vicenda è profondamente ingiusta: assume tratti di prepotenza difficilmente paragonabili. L’azienda denuncia la mancanza di condizioni favorevoli nei prezzi, ma la verità è che le commesse e i ritmi della produzione non sono mai diminuiti.

Da un lato l’arroganza della multinazionale che in questi anni si è approfittata delle capacità dei lavoratori, per poi trasferirle di soppiatto dove il lavoro costa meno. Dall’altro i lavoratori, che in questi giorni nonostante l’angoscia, la rabbia e la preoccupazione sono tornati in fabbrica dando una lezione di dignità a tutti coloro che la dignità non sanno nemmeno dove sta di casa.

Domani i lavoratori si riuniranno in assemblea sindacale. Vogliono tenere in piedi l’azienda. Il lavoro e la lotta di tutti noi per difendere questa storia non finisce qui

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