La Toscana dei diritti contro il linguaggio d’odio.

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Oggi è la Festa della Toscana, istituita venti anni fa. Da allora ricordiamo che il 30 novembre del 1786 la Toscana fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte. E celebriamo la nostra regione come una terra di diritti, impegno civile e inclusione sociale.

Quest’anno la riflessione di cui il Consiglio regionale della Toscana si fa promotore vede al centro un tema sempre più pervasivo nella vita sociale di tutti noi e in particolare verso le minoranze e le situazioni di fragilità: quello del linguaggio d’odio, di come contrastarlo, del peso e del ruolo che possono svolgere le nostre parole.

Perché le parole possono fare molto male. Perché le parole d’odio possono mettere in circolo comportamenti d’odio, discriminatori e perfino violenti.Mentre un linguaggio inclusivo favorisce pensieri e azioni inclusive ed è la base per costruire relazioni costruttive, anche fra posizioni diverse, di crescita condivisa.

Contrastare il linguaggio d’odio e scegliere con cura le parole che usiamo, sapendo che le parole hanno sempre delle conseguenze, nella vita quotidiana, sul lavoro, sui social, è un modo per impegnarsi a costruire una società più solidale e inclusiva per tutte e tutti.

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