Agricoltura sostenibile

Occorre incentivare le iniziative di agricoltura sostenibile, che utilizzino tecniche agricole in grado di tutelare l’ambiente, la biodiversità e la naturale capacità di assorbimento dei rifiuti della terra al fine sia di risanare e arricchire l’ambiente che di migliorare l’alimentazione dell’uomo e degli animali. Occorre legiferare sull’uso di pesticidi e fitofarmaci e implementare la costituzione di distretti rurali; mappare e censire la tipicità agro-alimentari. Nell’area costiera del sud della Toscana, in particolare,

dove l’agricoltura rappresenta uno dei principali motori economici, una produzione agricola di qualità, favorita anche dalla forte presenza turistica in quei luoghi, potrebbe incrementare la creazione di brand riconoscibili e la possibilità di esportazione ed incrementare l’offerta turistica di elevata qualità eno-gastronomica.

A fine maggio 2020 la Commissione Europea ha pubblicato FARM to FORK (F2F), il Piano decennale per guidare la transizione verso un sistema alimentare sostenibile. Far to Fork fa parte della pià complessiva proposta legislativa sull’ambiente, l’European Green Deal.

È la prima volta che l’UE propone una politica alimentare che coinvolge l’intera filiera alimentare: produzione, distribuzione e consumo.

Nel momento in cui l’UE avvia la propria transizione ecologica si pone l’obiettivo di migliorare gli standard a livello planetario attraverso la cooperazione internazionale e gli accordi con i paesi terzi.

Gli obiettivi principali di tale transizione sono:

  • garantire la produzione alimentare sostenibile;
  • garantire la sicurezza alimentare;
  • favorire una filiera alimentare sostenibile dall’inizio alla fine e anche i servizi accessori, come l’ospitalità e la ristorazione;
  • ridurre gli sprechi alimentari;
  • combattere le frodi alimentari.

Inoltre, fissando obiettivi che incidono anche nella Strategica per la biodiversità, propone entro il 2030:

  • riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi chimici;
  • ridurre almeno del 20% del fertilizzanti, mantenendo la fertilità del suolo;
  • ridurre del 50% la vendita totale di antimicrobici per gli animali d’allevamento e di antibiotici per l’acquacoltura;
  • trasformare il 25% dei terreni agricoli in superfici destinate all’agricoltura biologica.

Federbio ha proposto di portare la media nazionale di SAU biologica al 40%. Obiettivo realistico per l’Italia e per la Toscana in particolare. Infatti se il 25% della proposta per l’Europa tiene conto della situazione attuale (7/8 %), da studi recenti risulta che la SAU biologica toscana è attualmente al 30%

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