Professioni sanitarie. La sanatoria del Governo per chi non ha i titoli toglie garanzie di professionalità al sistema e ai cittadini.

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Tra i contenuti discutibili della manovra finanziaria del Governo c’è anche quello che introduce la deroga per l’iscrizione agli albi delle professioni sanitarie da parte dei cosiddetti professionisti senza titoli. Nei fatti si tratta di una sanatoria, così come denunciato anche dalle associazioni di categoria, che rischia di indebolire la qualità delle attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione svolte da professionisti, sia nel settore privato che nel pubblico, in forza di un titolo abilitante rilasciato dallo Stato.

Con la modifica introdotta nella manovra finanziaria, sarà invece sufficiente aver svolto, per 36 mesi non continuativi negli ultimi 10 anni, pur senza il possesso di un titolo abilitante, professioni sanitarie infermieristiche, di ostetricia, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, per potersi iscrivere ad elenchi speciali degli Ordini e continuare a svolgere l’attività professionale. Si vanno così a mettere sullo stesso piano quei professionisti che sono iscritti all’albo in virtù di un percorso formativo di specializzazione nel settore sanitario, dopo aver superato esami e prove, ad altri che hanno svolto l’attività senza titoli di studio abilitanti all’esercizio o addirittura in maniera abusiva.

Questo introduce elementi di forte incertezza nel sistema, perché indebolisce la credibilità degli Ordini professionali sanitari e soprattutto fa venir meno la certezza, che invece deve essere data ai cittadini, di servizi sanitari svolti da professionisti che garantiscano al nostro Sistema sanitario nazionale, e quindi alla collettività tutta, di possedere una serie di requisiti.

Per questo, ho presentato una mozione affinché la Regione Toscana si attivi presso il Governo e il Parlamento chiedendo che il provvedimento venga modificato e che questo avvenga stavolta con il pieno coinvolgimento delle associazioni e degli ordini professionali. Inoltre, chiedo che la Regione Toscana si attivi per quanto di propria competenza al fine di continuare a garantire che sul territorio regionale i servizi siano svolti da professionisti titolati.

 

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