Con una risoluzione approvata oggi la Regione Toscana si impegnerà a un regionalismo solidale che non incrementi le disuguaglianze tra i territori ricchi e territori poveri del Paese. Al Presidente Rossi è stato chiesto di assumere un ruolo di coordinamento e di orientamento in sede Stato-Regioni per il rispetto dei dettati costituzionali di uguaglianza, unità ed equità, per la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, per garantire l’uniformità dei diritti fondamentali e universali su tutto il territorio nazionale e per rispettare il ruolo del Parlamento nel processo delle richieste di autonomia.
“Esprimo soddisfazione per l’approvazione oggi in Consiglio regionale della proposta di risoluzione in merito al regionalismo differenziato, con la quale si è voluto anche sottolineare come la richiesta di maggiori forme di autonomia da parte di alcune regioni, ad oggi Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, stia uscendo dai giusti binari. Un regionalismo che, se continuerà in queste forme, ad esempio con il ritorno sul territorio dei 9/10 delle tasse come richiesto dal Veneto, parcellizzerà diritti fondamentali e universali, quali salute e istruzione. Diritti che non saranno più ripartiti sulla base delle esigenze dei territori ma della loro ricchezza: alle regioni più ricche andrà di più e alle regioni povere di meno. In aperto contrasto con i principi di uguaglianza, unità e solidarietà della nostra Costituzione”.
“E’ quindi fondamentale che vengano per prima cosa definiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni, per garantire una uniformità di servizi e opportunità su tutto il territorio nazionale. Ad esempio, c’è l’esigenza per la sanità toscana di poter sbloccare le assunzioni, mentre questo ci viene attualmente reso impossibile dal quadro nazionale. Ma tutto questo deve essere attuato rimanendo in un quadro di solidarietà e di difesa del servizio sanitario pubblico e universale. E di questo la Toscana dovrà farsi portavoce, perché questa battaglia riguarda la Toscana ma riguarda anche tutto il Paese”.
“Per questo, con la risoluzione, chiediamo che la Regione Toscana si impegni a contrastare un regionalismo differenziato che promuova il principio secondo cui i diritti costituzionali fondamentali sono un bene limitato e la maggiore autonomia uno strumento che incrementi le disuguaglianze tra i territori ricchi e territori poveri. Chiediamo di promuovere piuttosto un regionalismo basato sul principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni e su livelli di autonomia costituzionalmente coerenti”.
“Al Presidente Rossi chiediamo di impegnarsi e di attivarsi nelle opportune sedi di confronto interistituzionale, a cominciare dalla Conferenza Stato-Regioni, anche assumendo un ruolo di coordinamento e di orientamento comune in questo processo, e di agire affinché si persegua il dettato costituzionale, che prevede il coinvolgimento del Parlamento nel processo della definizione delle eventuali Intese con le Regioni”.