#NonMiAzzardo, una campagna contro la pubblicità del gioco d’azzardo

Screening mammografico, cresce un diritto per la salute delle donne
7 Settembre 2016
Tav a Firenze, servono più garanzie per i pendolari
30 Settembre 2016

Condivido la campagna #NonMiAzzardo dei Giovani Democratici Toscana contro i rischi patologici del gioco d’azzardo, che chiede di vietarne la pubblicità.
Una proposta avanzata anche dalla campagna nazionale Mettiamoci in gioco e contenuta in alcune proposte di legge parlamentari.
Per questo, insieme alla collega Alessandra Nardini abbiamo presentato una mozione, che impegna la Regione Toscana a sollecitare l’approvazione di queste norme e la diffusione di corrette informazioni sulle reali possibilità di vincita (che è molto difficile, al contrario del “ti piace vincere facile” degli spot).

E’ chiaro che le azioni a contrasto del gioco d’azzardo patologico che vedono impegnata la Regione, insieme a tante associazioni e amministratori locali, rischiano di essere depotenziate da pubblicità accattivanti e che spesso usano testimonial famosi e modelli vincenti. Per questo sarebbe giusto vietarne la pubblicità e prevedere l’attivazione delle slot solo tramite la tessera sanitaria, che oltre a ostacolare l’accesso ai minori darebbe la possibilità di monitorare e introdurre dei limiti alle giocate, e di escludere le persone affette da dipendenza.

L’azzardo non è un gioco, ma una pratica alla base di una vera e propria malattia, la cui cura e prevenzione sono in carico al sistema sanitario regionale. In tal senso la Toscana è in una posizione avanzata, da anni realizza percorsi di formazione specifica per gli operatori sanitari e dal 2013, con la propria legge regionale, ha messo dei limiti alla diffusione esponenziale di slot e videopoker.

E soprattutto ha lanciato una battaglia culturale, per diffondere il messaggio che chi gioca ha molte più probabilità di rovinarsi piuttosto che di vincere. E che i gravi danni sociali ed economici, non riguardano solo le persone affette da dipendenza e le loro famiglie, ma colpiscono tutti, anche chi non gioca.

Grazie anche all’impulso della Toscana e di altre Regioni, il Governo ha stanziato 50 milioni all’anno per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico.
La Toscana avrà 6,3 milioni per i prossimi due anni, e con la delibera di qualche giorno fa ha stabilito le nuove le linee d’indirizzo per le aziende sanitarie. Saranno attivati un sito web, un numero verde, iniziative di sensibilizzazione e informazione, anche nelle scuole, e definito il logo regionale “no slot” per gli esercizi commerciali virtuosi.
L’osservatorio regionale si occuperà di monitorare e di coordinare le attività, rafforzando ulteriormente la collaborazione con il terzo settore, i medici e gli enti locali, perché questa è una battaglia che possiamo vincere solo tutti insieme.

Commenta con Facebook

n/a